Il segmento testuale Emanuele Modigliani è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti. Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 20Entità Multimediali , di cui in selezione 9 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali) |
da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 83
Brano: [...]poi Lione, Marsiglia, Nizza, Tolosa), la Svizzera (Lugano, Zurigo, Ginevra) e il Belgio (Bruxelles).
L’emigrazione in Francia
Si ritrovarono, a Parigi e in altri centri della Francia, centinaia di dirigenti dei diversi partiti antifascisti, di cui si ricordano qui di seguito i più noti.
Socialisti e socialdemocratici: Filippo Amedeo, Angelica Balabanoff, Giuseppe Bensì, Alessandro Bocconi, Bruno Buozzi, Ugo Coccia, Fernando De Rosa, on. Emanuele Modigliani, on. Oddi no Morgari, Pietro Nenni, on. Felice Quaglino, Alessandro Pertini (che abitò qualche tempo a Marsiglia), Pallante Ruggimenti, Giuseppe Saragat (dopo aver soggiornato alcuni anni a Vienna), Giuseppe Sarde!li, Claudio Treves, Filippo Turati.
Repubblicani: Mario e Guido Bergamo, Eugenio Chiesa, .. Cipriano Facchinetti, Randolfo Pacciardi, Egidio Reale, Fernando Schiavetti, Silvio Trentin, stabilitisi parte In Francia e parte in Svizzera.
« Giustizia e Libertà », che come movimento politico organizzato alla fine del 1926 ancora non esisteva, sorse nell'autunno del 1929 per iniziat[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 512
Brano: [...]all’esercito austroungarico durante la guerra 191518, poi confidente della polizia, al quale fu dato l’incarico di avvicinare Matteotti e di studiarne le abitudini. Ma prima ancora dell’assassinio del deputato socialista, la Ceka del Viminale aveva operato numerose aggressioni: contro l'on. Giovanni Amendola, capeggiata dal quadrumviro Emilio De Bono (v.), a Roma; contro fon. Forni (organizzata da Giunta); contro l’on. Ulderico Mazzolani e l'on. Emanuele Modigliani. Fu la stessa organizzazione responsabile della bastonatura e del ferimento del deputato fascista dissidente Alfredo Misuri, il quale avrebbe poi accusato dell’azione una « banda » composta da Arconovaldo Bonaccorsi, Adolfo Sansoni e Renzo Nobili, mandanti Mussolini, Rossi e De Bono. Il Misuri riferì successivamente di un nuovo tentativo di aggressione subito a Perugia a opera di sicari capeggiati dal Dumini, ivi inviato « in missione ». Sempre alla stessa organizzazione è da attribuire il saccheggio del villino Nitti, guidato dal deputato fascista Polverelli.
La Ceka .del Viminale — secon[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 583
Brano: [...] « La Giustizia », divenuta — dopo il XIX Congresso — « Quotidiano del Partito Socia
lista Unitario », fu designato il leader riformista Claudio Tre\res.
Da un punto di vista formale, dopo la scissione il quotidiano acquisì qualche miglioramento, arricchendosi del contributo di uomini tecnicamente preparati e organizzativamente capaci che rappresentavano il vecchio gruppo turatiano e la dirigenza riformista sindacale. Si ebbero articoli di Emanuele Modigliani, Filippo Turati, Ludovico D'Aragona, Rinaldo Rigola, Gino Baldesi, Giacomo Matteotti, Giuseppe Saragat. Nonostante il progressivo cedimento in senso fascista dei sindacalisti (primi fra tutti Baldesi ed Emilio Colombino), il giornale mantenne un tono generalmente avverso alla dittatura.
Il delitto Matteotti lo troverà per qualche settimana all’avanguardia dello schieramento antifascista, specchio della contraddizione del P.S.U. che vedeva entrare nuove forze (Gaetano Salvemini, Carlo Rosselli), mentre i vecchi pionieri del riformismo restavano arroccati nella resistenza passiva. Il 1925 fu[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 390
Brano: [...] 2. La corrente comunista capeggiata da Amadeo Bordiga (v.), netla quale confluivano il gruppo delVOrdine Nuovo di Torino (con Gramsci, Terracini, Togliatti, Tasca ecc.), il gruppo del Soviet di Napoli (con lo stesso Bordiga), il gruppo del Lavoratore di Trieste e quello facente capo alla frazione Anseimo Marabini Antonio Graziadei di Imola; 3. La corrente riformista capeggiata da Turati, alla quale aderivano Claudio Treves, Camillo Prampolini, Emanuele Modigliani, Giacomo Matteotti nonché i maggiori dirigenti della Confederazione generale del lavoro e del movimento cooperativistico.
Mentre la corrente comunista era d’accordo di accettare tutte le condizioni poste da Mosca, compresa l’espulsione préliminare dei riformisti dal Partito, la corrente riformista sosteneva la necessità di respingere qualsiasi condizione, rinunciando a far parte della Terza Internazionale. I riformisti si impegnavano tuttavia a rispettare, in nome dell’unità del partito, le decisioni della maggioranza.
L’intervento dell’Internazionale
Oltre al rendiconto dell’attivit[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 524
Brano: [...] di Pertini emerse come la più idonea, per unanime riconoscimento, ad ascendere al più alto magistero della Repubblica:
Il presidente della Repubblica Sandro Pertini salutato dal picchetto d’onore
\'8.7.1978, in un momento particolarmente difficile e tragico della vita italiana del secondo dopoguerra, Pertini veniva eletto presidente con voto pressoché unanime.
G.Vas.
Bibliografia: Vera Modigliani, Esilio, ed. Garzanti, Milano, 1946; Emanuele Modigliani, La detenzione di Pertini è uno scandalo, sull’® Avanti! » di Parigi, 20.11.1934; Sandro Pertini, Sei condanne, due evasioni, con Prefazione di Giuseppe Saragat, Mondadori, Milano, 1970; Alberto Jacometti, Ventotene, Milano, 1956; Fulvia Ripa di Meana, Roma clandestina, Roma, 1944; A. Troisio, Roma sotto il terrore nazista, Roma, 1946;
E. Piscitei li, Storia della Resistenza romana, Bari, 1965; R. Perrone Capano, La Resistenza in Roma, Napoli, 1963; Dalla Resistenza alla alternativa socialista I Congressi del P.S.I. dal 1946 al 1972, Quaderni della « Giovane Sinistra » a cura del Centro S[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 748
Brano: [...]gni arbitrio che « nasce per colpa di chi lo commette, ma anche per colpa di chi lo subisce ».
Il 12.3.1902, sempre alla Camera, in un discorso rimasto famoso, Prampolini ribadì il principio che non si doveva per nessun motivo lasciare passare senza resistenza gli arbitrii della classe dominante, perché « chi non resiste all’arbitrio fa il male della libertà e prepara la tirannide ».
Capo riformista
Con Filippo Turati, Claudio Treves ed Emanuele Modigliani, Prampolini fu uno dei maggiori rappresentanti della corrente riformista del Par
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 511
Brano: [...] paese. Egli si decise infine a lasciare l’Italia nel marzo 1927, dopo aver subito pesanti intimidazioni: una casa bruciata al Cinquale, il passaporto revocato e poi restituito, un'aggressione.
Nell'emigrazione
In Francia, in Belgio (patria della moglie Valentina d'Errembault), In Gran Bretagna e negli Stati Uniti Sforza si appartò dalle iniziative politiche del fuoruscitismo democratico, pur mantenendo legami personali con Carlo Rosselli, Emanuele Modigliani, Gaetano Salvemini, Luigi Sturzo, Guglielmo Ferrerò. Nel campo culturale svolse invece un'opera di fecondo stimolo antifascista con saggi, a carattere storico e memorialistico, di vasta risonanza internazionale, con un’assidua colla
Carlo Sforza (1948)
borazione al quotidiano radicale francese “La Dépèche de Toulose” dei fratelli Maurice e Albert Serraut, con conferenze, lezioni e corsi universitari in Europa e negli U.S.A..
Rappresentante tra i più « rispettabili » che l’antifascismo potesse vantare all'estero, il conte fu anche colui « che più e meglio di ogni altro lavorò alla con[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 569
Brano: [...]mento giellista, aH'interno dell'Italia sopravviveva qualche raro gruppo clandestino, soprattutto nelle vecchie basi operaie del Nord, collegato ai democratici più avanzati e a giovani intellettuali, talora a quadri e militanti comunisti.
All’inizio del 1931, a Milano, si formò un comitato socialista composto da Giuseppe Faravelli (v.), Fabrizio
Esuli socialisti in Francia. Si riconoscono (da sinistra): Vera Modigliani, Filippo Turati, iG. Emanuele Modigliani
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 458
Brano: [...]rei). Tre partiti russi di sinistra erano rappresentati, rispettivamente, da Lenin (bolscevico), da Aksel’rod (menscevico) e da un socialista rivoluzionario di sinistra. Delegati non ufficiali vennero a rappresentare la Francia (Merrheim e Bourderon) e la Germania (Ledebour e Hoffman). La delegazione italiana era composta, oltre che dalla Balabanoff, da Costantino Lazzari e da Giacinto Menotti Serrati per la Direzione del P.S.I., da Morgari e G. Emanuele Modigliani per il Gruppo parlamentare socialista. I rappresentanti inglesi dell'lndependent Labour Party e del British Sociaiist Party non poterono partecipare, perché il governo britannico rifiutò loro il passaporto.
La Conferenza di Zimmerwald si pronunciò naturalmente e con foga contro la guerra, ma poiché la maggior parte degli intervenuti era di orientamento centrista, cioè composta di pacifisti ansiosi di riaffer
mare i loro ideali di pace e non disposti a spingersi oltre, le cose si fermarono lì. Una minoranza raggruppatasi intorno a Lenin (che per la prima volta si presentava come protagon[...]
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| Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Emanuele Modigliani, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
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